Pericolo per bambini online: sicuro che guardano solo i cartoni su Youtube?

Pericolo per bambini online: sicuro che guardano solo i cartoni su Youtube?

Vedo da anni, e sempre più spesso, bambini online. Vuoi perchè sono proprio i genitori a dargli il loro smartphone o perchè ne hanno addirittura uno tutto loro. Ho visto bambini smanettare già a 3-4 anni sullo schermo e quasi sempre su Youtube, alla ricerca dell’ennesimo cartone animato. Questo al fine di intrattenere il bimbo durante l’attesa dal medico, durante le visite da amici e parenti, a casa in attesa della cena…e chi più ne ha più ne metta.

Quando mi trovavo di fronte a questa scena pensavo sempre tra me e me (nella migliore delle ipotesi) “a quanta pubblicità un bimbo fosse esposto” e a quanto questa avrebbe potuto incidere sulla sua crescita, sulle sue richieste e sulle sue abilità. Ma questa è un altra storia!

All’inizio chiedevo allo stesso genitore se fosse opportuno lasciare uno strumento così potente (non lo smartphone in sé ma l’accesso libero ad internet) in mano ad un bimbo di 4 anni. E la risposta che quasi sempre ricevevo (anche abbastanza seccata) era “ma che vuoi che faccia? Si guarda i video su Youtube!”. E da lì una discussione su internet…che quasi sempre portava a nessun cambiamento. Tra me e me pensavo “beh, almeno ci ho provato!”

Ebbene caro genitore, io ho provato a spiegarlo in teoria. Ora passiamo alla pratica.

Parliamo di questi cartoni animati su Youtube?

Il caso: Google e YouTube pagheranno $ 170 milioni per presunte violazioni della legge sulla privacy dei minori

Google e la sua affiliata YouTube pagheranno 170 milioni di dollari per risolvere le accuse della Federal Trade Commission (agenzia governativa statunitense posta a tutela dei consumatori ) e della città di New York…insomma non proprio due pesi minimi!

Questo perché il servizio di condivisione di video di YouTube avrebbe raccolto illegalmente informazioni personali da bambini senza il consenso dei genitori. Una vera e propria violazione sistematica della privacy di bambini in tenera età.

Gli USA sono dotati di una normativa molto particolare che prende il nome di “Children’s Online Privacy Protection Rule” (COPPA). Questa contiene norme sulla protezione della privacy dei bambini online, imponendo determinati requisiti agli operatori di siti Web o servizi online diretti a bambini di età inferiore a 13 anni.

Youtube avrebbe trattato i dati dei bambini a fini pubblicitari, in barba al principio generale del consenso dei genitori.

bambini online - COPPA

COSA HA FATTO YOUTUBE

In particolare la piattaforma avrebbe utilizzato degli strumenti che tracciavano i bambini online durante la navigazione (si proprio mentre il caro bimbo guardava i suoi cartoni). La piattaforma lo riconosceva e gli faceva vedere anche altro! Cosa? Beh io non lo so, potresti chiedere a chi ha pagato milioni e milioni di dollari per piazzare il suo spot pubblicitario durante la normale visualizzazione dei video. Oppure potresti chiederlo a Youtube stesso.

E IN ITALIA

Anche in Italia abbiamo delle normative molto stringenti sulla protezione dei dati e sulla tutela dei bambini online. Sicuramente ti ricorderai del famoso D.Lgs. 196/2003 (quando, ad occhi chiusi, “acconsenti” “acconsenti”, “vai avanti”, “accetto”…nei contratti) e dell’altrettanto temuto GDPR.

Una buona notizia voglio darla! Non c’è nulla da temere: le leggi sono poste a tutela dei consumatori (perciò sono temute delle aziende). Le tutele ci sono, dovrebbero essere “automatiche” (salvo furbetti), ma un po di impegno ce lo dobbiamo mettere anche noi come cittadini. Sia in sede preliminare (quando “accetto” “acconsento” “avanti”) sia dopo quando abbiamo un problema e dobbiamo chiedere tutela.

Altrimenti è tutto inutile! La cosa più sbagliata che si possa fare è chiudere gli occhi mentre si è in pericolo (come spesso fanno alcuni animali, i gatti forse).

Cosa possiamo fare per i bambini?

Innanzitutto sarebbe buona norma informarsi. Proprio come quando si chiede consiglio al medico sulla salute del minore o quando si seguono dei corsi pre-natali o di primo soccorso dedicati ai bambini ecc.

Alcune organizzazioni e scuole hanno addirittura attivato dei corsi (perlopiù sul cyber-bullismo), dedicati sia ai ragazzi che ai genitori. Io posso segnalarti il progetto #connessiconsapevoli, dove abbiamo creato un percorso dedicato di cittadinanza e consapevolezza digitale. Un team di psicologi e giuristi esperti di internet, analizzano i principali problemi legati al mondo online [per gli interessati, ne avevo parlato qui]. E di una cosa posso essere fiero: da 4 anni #connessiconsapevoli ha nel suo programma un modulo dedicato proprio di messaggi occulti (come nel caso che ho sopra proposto).