Privacy iPhone: è tutto oro quel che luccica? [breve manuale di sopravvivenza digitale per consumatori]

Privacy iPhone: è tutto oro quel che luccica? [breve manuale di sopravvivenza digitale per consumatori]

L’avete vista la pubblicità dell’Iphone? Si quella con i lucchetti che recita “la privacy è importante. Se per te la privacy è importante, dovrebbe esserlo anche per il tuo telefono. Privacy. Questo è Iphone.”

Privacy Iphone: ma siamo sicuri che è tutto oro quel che luccica?

Partiamo dall’aspetto del messaggio pubblicitario: la pubblicità induce il consumatore ad associare il prodotto (Iphone) alla parola “privacy”. Questo è oggi un accostamento molto forte perchè viviamo in un periodo dove il consumatore medio è molto più attento al concetto di “privacy”, anche grazie alle grande attività di divulgazione che la comunità scientifica sta facendo, compresa quella del sottoscritto…

L’idea della privacy quindi finisce col dare il colpo di grazia a chi, in un mercato molto variegato, deve scegliere di acquistare un nuovo smartphone. Il che si traduce facilmente in “se non sai cosa comprare e ci tieni alle tue cose, prendi il nostro prodotto che non sbagli” enon temere per la tua sicurezza, anche se non ci capisci niente, affidati a noi che ci teniamo”. E fin qui nulla di nuovo: una classica campagna pubblicitaria “posizionante” in un mercato molto ricco dove ancora nessun player di settore ha occupato quella parolina magica nella mente del consumatore.

E fin qui è facile. Apple infatti non è affatto nuova nell’affermare delle idee simili. E penso subito ad un caso che fece il giro del mondo dove la società prese una posizione molto forte. Mi riferisco al caso giudiziario passato alla cronaca come “la strage di San Bernardino” poi evolutosi in “l’Iphone di San Bernardino”.

Non molto tempo fa due persone, un uomo e una donna, fecero una strage in un centro di servizi sociali a San Bernardino (USA), uccidendo in un solo colpo 14 persone e ferendone altre 17 [fonte giornalistica del tempo qui]. In quell’occasione un giudice federale di Los Angeles ordinò ad Apple di fornire all’Fbi tutta l’assistenza tecnica necessaria per decrittare i dati contenuti nell’iPhone5c di uno dei due killer [fonte giornalistica del tempo qui].

Evidentemente perchè da sola l’Fbi non aveva le conoscenze per farlo…ma in ogni modo…assistenza (ufficialmente) mai giunta tanto che i federali, per capire cosa ci fosse dentro, dovettero portare l’Iphone del killer ad una società privata Israeliana (circostanza non confermata ma oramai nota non solo tra gli addetti ai lavori). Tim Cook, CEO della Mela, dichiarò al tempo dei fatti che la richiesta di forzare il codice criptato ricevuta dall’autorità USA avrebbe creato un “precedente pericoloso”, e io aggiungerei, anche un danno per la sua società, proprio in quell’ottica di tutelare l’aurea che questa si stava costruendo e di cui la pubblicità suddetta nè è la più grande espressione.

Privacy iphone - Armando De Lucia - Legale Informatico - Studio Legale
Privacy Iphone

Privacy iPhone: ma siamo sicuri che è tutta farina del suo sacco?

Non metto in discussione la bontà dei dispositivi prodotti né le applicazioni tecniche che Apple ha sviluppato per questi. Quello che io vorrei sottolineare e far passare come messaggio importante è:

1. La privacy (seppur nel calderone dell’accezione popolare) non è un servizio ulteriore nè esclusivo. Anzi! Nell’epoca odierna è quasi un qualcosa di dovuto, non solo per ragioni di opportunità (o di offerta di mercato, se preferite) ma spesso anche perchè auspicato “per legge”. Viviamo nel periodo d’oro della privacy (o in quello nero, a secondo da dove la volete guardare) ed in particolare della protezione dei dati (personali e non). Per quanto di interesse ai cittadini italiani, l’Unione Europea a livello di “governo centrale” ha ben compreso che l’epoca contemporanea necessita di normative che vadano oltre i confini nazionali. E per questo ha già legiferato e sta legiferando sempre con maggiore attenzione per stabilire le regole del gioco, sia per quel che riguarda i dati personali sia per quanto riguarda i dati non personali. Sui primi si segnala l’oramai famosissimo regolamento GDPR operativo dal 25 maggio 2018, su cui ho già scritto tanti e tanti articoli [qui la raccolta completa di tutti gli articoli riguardanti il GDPR], e sui secondi si segnala il nuovissimo e ancora poco conosciuto Reg. UE 2018/1807 relativo alla libera circolazione dei dati non personali nell’Unione europea” in vigore dal 28 maggio 2019 ;

2. I principi tecnici con cui Apple assicura la privacy delle informazioni e quindi la privacy dell’utente sono perlopiù noti. Dalla lettura del documento ufficiale “Sicurezza in iOS” datato novembre 2018 [lo lascio qui in consultazione] si evince una maniacale attenzione all’aspetto della sicurezza. Il che è cosa certamente da apprezzare! Posso solo segnalarvi degli approfondimenti interessanti su alcune cose fondamentali che sono alla base della sicurezza delle informazioni, come la crittografia. Questa è probabilmente la più usata tecnica per aumentare il grado di riservatezza delle informazioni. In informatica è molto utilizzata. Semplicemente permette solo a chi ha il PIN (c.d. chiave) di vedere l’informazione, che altrimenti risulterebbe non comprensibile.

Ma al di là delle questioni tecniche, quello che a noi più interessa è: Apple è l’unica casa produttrice di smartphone a tenere alla nostra privacy? E’ l’unico produttore ad implementare questi meccanismi volti alla protezione dei nostri dati”? La risposta è di nuovo NO. Quasi tutti i dispositivi oramai implementano tali meccanismi.  Segnalo, ad onor del vero, il corrispondete “ci teniamo alla tua privacy” offerto da uno dei maggiori concorrenti il cui motto è “Privacy per i dispositivi Samsung”. [Per i curiosi e forti di cuore qui trovate tutti i dettagli tecnici]

Privacy samsung knox- Armando De Lucia - Legale Informatico - Studio Legale
© https://www.samsungknox.com/it/secured-by-knox

CONCLUSIONI – amare

L’Iphonista imbruttito vi dirà che quella dell’Iphone è migliore, è superiore, è più sicura…questa è sicuramente una valutazione che l’iphonista medio poggia su studi fatti e non certamente sulle pubblicità viste. Lui sicuramente comprenderà il grafico sottostante e vi spiegherà il perché la sua religione è monoteista (l’unico Dio è il suo) e tutti gli altri non esistono. Ma d’altronde ciò è il sintomo che quella pubblicità ha colpito nel segno.

Privacy iphone 3 - Armando De Lucia - Legale Informatico - Studio Legale

Ecco vedi, stabilire il grado di sicurezza è sicuramente una discussione interessante. E ti prego di chiedere a qualche matematico o informatico delle spiegazioni più tecniche. Quello che a me interessa è fare passare un messaggio chiaro e semplice per il cittadino, cosicché possa scegliere in maniera quanto più autonoma possibile dando il giusto peso alle pubblicità che gli vengono proposte…che inevitabilmente creeranno l’idea del prodotto nella loro mente. Le pubblicità a questo servono!

Ma allora alla fine della fiera questa sicurezza offerta è veramente così esclusiva, elitaria, unica, garantista?

Ti rispondo non con delle considerazioni ma con dei fatti: il 14 giugno 2019 (si pochi giorni fa), la nota azienda israeliana Cellebrite (la stessa che AVREBBE aiutato l’Fbi per il caso dell’Iphone del killer di San Bernardino nel caso giudiziario che ho riportato sopra) ha annunciato:

“possiamo sbloccare tutti i dispositivi iOS e Android”
Privacy iphone 3 Cellebrite- Armando De Lucia - Legale Informatico - Studio Legale

Il che equivale a dire: indipendentemente dal dispositivo e delle misure di sicurezza adottate da questo, noi possiamo accedere. Ovviamente (riporta ancora l’annuncio) che si tratta di una soluzione esclusiva per le forze dell’ordine.

Proprio come lo sarebbe stato il software “spia” Exodus, il software governativo italiano utilizzato dalle Procure per le intercettazioni di comunicazioni telematiche (c.d. captatore informatico), finito “per sbaglio” sul play store di Google nascosto in diverse app e scaricato da centinaia di cittadini italiani. [Qui su vice.com puoi trovare una ricostruzione iniziale dei fatti]. L’indagine , aperta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, è ancora in corso.

Privacy iphone - Procura di Napoli -- Armando De Lucia - Legale Informatico - Studio Legale

Ma, al di là di tutto, tra “guardie” e “ladri”, chi è quello storicamente più avanti all’altro? Tra “guardie” e “ladri” da chi vuoi difendere la tua privacy?

Se da un lato il gioco del “gatto che corre dietro il topo” continua, dall’altro continua anche quello del “chi ce l’ha più lungo”. Chi vincerà domani?

Privacy Iphone: siete ancora convinti?

Con stima